lettera aperta alla Senatrice Bianca Laura Granato

Cara Senatrice Bianca Laura Granato,

ci rivolgiamo a te, in maniera così informale, non per mancanza di cortesia ma per quella familiarità che crediamo ci accomuni dall’essere donne più o meno coetanee che si sono incrociate spesso nella stessa città, con educazione e rispetto.

Come Senatrice della Repubblica, appartenente alla attuale maggioranza, sei chiamata in questi giorni ad esprimerti a proposito del Ddl del senatore Pillon  “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” . Sappiamo inoltre che il  testo licenziato dalla commissione andrà in aula senza la possibilità di essere emendato e discusso e che la nostra associazione, l’UDI, assieme alle altre associazioni che aderiscono all’Osservatorio del DPO in materia di violenza hanno già chiesto una audizione con la Commissione Giustizia del Senato.

Il ddl  Pillon rappresenta un pericolosissimo ed enorme passo indietro per tutte le donne che, con i loro figli e figlie, decidono di allontanarsi dalla violenza maschile. Come si legge in una petizione,che abbiamo sottoscritto, della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re:

[“…]Già oggi nei tribunali le donne incontrano difficoltà enormi nel denunciare le violenze subite, non sono credute, devono affrontare una pesante ri-vittimizzazione da parte di un sistema giuridico e sociale che ancora tende a spostare la responsabilità degli atti violenti sulla vittima del reato piuttosto che sull’autore. Inoltre colpevolizza in ogni caso le madri, accusate di inadeguatezza genitoriale per non essere riuscite a tenere insieme la famiglia, per non aver tutelato i minori dalla violenza diretta e assistita o per non consentire ai padri di continuare a mantenere una relazione con i figli generando in essi “estraniazione”, “avversità”, “alienazione”.  La presenza di violenza rende sconsigliabile se non impraticabile secondo le normative attuali, ma anche secondo le diverse discipline scientifiche chiamate in causa, sia la mediazione familiare che l’affidamento congiunto così come è palesemente riconosciuta l’inefficacia di percorsi prescrittivi e coatti ampiamente previsti nella proposta di legge in questione. Un tale dispositivo normativo, se approvato, comporterebbe quindi per una gran parte delle donne, in particolare per quelle con minori opportunità e risorse economiche, l’impossibilità di fatto a chiedere la separazione e a mettere fine a relazioni violente determinando il permanere in situazioni di pregiudizio e di rischio in aperta contraddizione con l’attenzione alla sicurezza tanto centrale per questo governo.[…]”

Ma questo è solo uno dei numerosi aspetti di un disegno di legge che va palesemente contro chi dovrebbe, come primo soggetto, essere tutelato dallo Stato e dalla legge: le bambine e i bambini.

Per questo, noi donne dell’UDI di Catanzaro ti chiediamo di esprimerti pubblicamente, in maniera chiara e contraria a questo spregevole tentativo di mettere a tacere donne e bambini/e lasciandoli schiacciare dalla violenza maschile e dello Stato.

                                                                          ***

Leggi anche: https://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2018/09/02/il-silenzio-assordante-del-senatore-pillon/

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